
Orientarsi al futuro 2025
È stata la sala degli affreschi della CRUI (la Conferenza dei Rettori delle Università italiane) a ospitare oggi la prima edizione del format Orientarsi al futuro, ideato da CISIA per condividere in maniera ampia il patrimonio di dati e informazioni che l'attività del consorzio genera ogni anno.
Dopo i saluti di Alessandra Petrucci (che ha fatto le veci di Giovanna Iannantuoni, al vertice della CRUI, impossibilitata a partecipare) e Andrea Stella, presidente CISIA, il responsabile divulgazione del consorzio Giorgio Filippi ha illustrato l'andamento dei TOLC nel triennio 2022-24, analizzandone a fondo alcuni aspetti come i punteggi complessivi e i risultati su discipline quali la matematica e la comprensione del testo: "C’è un primo campanello di allarme - ha commentato Filippi - e anche se il calo dei punteggi TOLC non è a livelli di guardia, è necessario avviare una riflessione condivisa, per questo abbiamo deciso di presentare anche al mondo extra-universitario i dati che ogni anno raccogliamo. Abbiamo, poi, fatto un affondo su TOLC-I e TOLC-SU, con un focus su singoli argomenti come matematica e comprensione del testo; analizzando i dati constatiamo che l’andamento dei punteggi nel tempo risulta in calo".
Maria del Mar Huerta Moran, responsabile ufficio orientamento del consorzio, ha poi illustrato il sondaggio Orientarsi dopo la scuola 2025, condotto da CISIA: "La tendenza è scegliere l'università solo alla fine della scuola, in alcuni casi anche dopo la maturità, questo il dato di fatto che si legge dalle oltre 4.300 risposte di ragazzi e ragazze. Fra le loro risposte, però, anche altre cose da mettere in evidenza, come il bisogno di capire nel concreto cosa sia l'università, l'importanza della scuola nel far conoscere le iniziative di orientamento, il ruolo significativo (per le scelte di studio) di chi insegna, la voglia di studiare ciò che piace".
Spazio, infine, a una interessante tavola rotonda dal titolo "L'università orientata al futuro: mutazioni, sfide, progetti". A confrontarsi, con la guida di Eugenio Bruno de Il Sole 24 Ore, Alessandra Petrucci (rettrice Università di Firenze), Giovanni Betta (prorettore Università di Cassino e membro CUN), Piero Salatino (delegato all'orientamento e ai rapporti con il sistema scolastico dell'Università di Napoli Federico II), Valentina Cataldi (Direzione generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio MUR) e Angelo Siddi (Direzione generale delle istituzioni della formazione superiore MUR). Fra i temi emersi questi alcuni stralci delle riflessioni:
“Dobbiamo lavorare per fornire occasioni in grado di intercettare i bisogni espressi dai ragazzi e dalle ragazze, ideando, per esempio, occasioni di conoscenza approfondita su come si svolge una giornata in università” ha precisato la professoressa Petrucci, sottolineando, poi, che al di là del cosiddetto inverno demografico è il tasso di transizione scuola/università, ancora troppo basso, a destare più di una preoccupazione. Giovanni Betta ha condotto il suo ragionamento valutando lo scenario di scelta universitaria visto con gli occhi di chi deve decidere il proprio futuro: “Scegliere un corso di laurea è oggettivamente complicato, ci sono tantissime proposte e spesso i giovani non hanno animo sereno perché hanno paura di sbagliare. Poter progettare esperienze di riorientamento anche durante un percorso di studio diventa una questione di rilevanza strategica”. A far da eco Piero Salatino: “Dobbiamo entrare quanto prima nelle scuole per trasmettere l’idea di quanto possa essere bello contribuire al progresso dell’umanità intera avendo alle spalle un percorso di studio solido e approfondito”, Salatino ha strappato un sorriso alla sala concludendo: “Insomma, c’è bisogno di far capire che l’unico modello di vita non è tentare di imitare Osimhen”.
Accenno alla riforma sulle lauree mediche da parte di Valentina Cataldi, che chiamata in causa dal giornalista Bruno ha precisato come “Il nuovo impianto prevede la cosiddetta seconda scelta, in merito a cui le attività di orientamento sono previste”, aggiungendo come in quest’ottica l’orientamento sia concepito in modo ampio e allineato agli standard europei.
Bruno ha infine stimolato una riflessione sui fondi e i finanziamenti, a cui ha dato seguito Angelo Siddi: “Il dato di iscritti al secondo anno con almeno 40 crediti è di poco sotto il 50%, e il trend è in crescita; questo indice è importante per alcuni tipi di finanziamento alle università”, aggiungendo poi che “Il sistema universitario si è dimostrato preparato a mettere a frutto i fondi sull’orientamento, considerando che è già stata superata quota 500.000 in quanto a numero di studenti che hanno seguito i percorsi e ottenuto gli attestati”. Il presidente CISIA, Andrea Stella, ha invece riflettuto sul futuro stesso dell’orientamento, domandandosi quali potranno esserne gli sviluppi una volta oltrepassato il PNRR.