Andrea Stella alla tavola rotonda “Dalla formazione al mondo del lavoro” organizzata dal CNEL

Andrea Stella alla tavola rotonda “Dalla formazione al mondo del lavoro” organizzata dal CNEL

I dati sono una ricchezza straordinaria per l’intero Paese” così il presidente CISIA Andrea Stella ha chiuso il suo intervento

 

Si è focalizzato sulla necessità di trasformare il dato in informazione prima, e in buona prassi decisionale poi, l’intervento di Andrea Stella all’evento organizzato da CNEL il cui sottotitolo è decisamente esplicativo: Integrazione di basi di dati per l’analisi delle biografie scolastiche, universitarie e lavorative.

Pubblico in Sala Gialla del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e audience collegata in rete hanno assistito a un confronto aperto che ha visto, fra gli altri, il contributo della ministra Messa, di Pierpaolo Limone (CRUI) e Antonio Felice Uricchio (ANVUR).

Nella prima parte della mattinata gli interventi di Massimo Attanasio e Ornella Giambalvo (università di Palermo), Dalit Contini (università di Torino) e Patrizia Falzetti (INVALSI).

Nella successiva tavola rotonda l’intervento di Stella, che ha illustrato – fra le altre cose – il lavoro scientifico alla base della predittività dei TOLC, sottolineando come esista “una forte correlazione tra il punteggio ottenuto nei test e il successivo sviluppo di carriera, in termini di abbandoni, tempi di percorrenza e votazioni conseguite alla laurea”. Stella, dalle cui parole traspare una forte spinta verso l’innovazione, ha poi parlato del progetto Orientazione,  che creando “nuovi strumenti di autovalutazione e apprendimento, guida alla scelta consapevole del percorso universitario”. Oltre a Stella, hanno partecipato alla tavola rotonda Annarita Lina Marzullo (MIUR), Monica Pratesi (ISTAT) e Cecilia Tomassini (CNEL) in qualità di coordinatrice.

La riflessione sui dati, sulla qualità degli stessi, sulle metodologie di elaborazione e sul loro utilizzo per sostenere le scelte di studio è un topic sempre più rilevante. I tempi sono ormai maturi per l’integrazione di un approccio data driven anche nel mondo della formazione, intesa come elemento che integra le fasi di studio e lavoro nel sistema-paese. Questa visione, che abbandona la settorialità per accogliere un approccio sistemico, è probabilmente ciò che serve per comprendere il valore dei dati in un contesto, come quello odierno, caratterizzato dalla fluidità e dalla velocità; un approccio che – per citare Stella – ci permette di “guardare lontano, oltre l’orizzonte”.

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